martedì 11 luglio 2017

40 ANNI

Sorelle, fratelli, pubblico quanto segue non per ego, non per vanto, nè per esaltazione ma spinto dall' amore Cristico che nutro per voi per condividere con voi le infinite bellezze delle cose celesti:
40 ANNI
Padre mio, sono passati 40 anni da quando mi hai chiamato ad essere un tuo umile e semplice operaio a lavorare nella tua sacra vigna.
Si, Padre, da quel giorno del luglio 1977 che ti sei degnato di inviare i tuoi angeli e con i loro mezzi di luce, una squadriglia a formazione di triangolo ( simbolo della SS Trinità ), e passando sulla mia testa mi hanno offerto la perla di divino amore di essere tuo incondizionato servo dei servi.
E con altri fratelli siamo andati ad abbeverarci alla inesauribile fonte di saggezza e sapienza cosmica, la tua aquila dorata, Eugenio Siragusa nella terra benedetta dal Sole, la Sicilia.
Quando i miei occhi e quelli dei miei fratelli con i quali condividemmo il viaggio, compenetrammo i suoi occhi, capimmo che era lui il nostro faro di luce che avrebbe illuminato il nostro cammino, era lui il sublime interprete e annunciatore della parola del Padre che è nei cieli, in terra e in ogni luogo.
Gli porgemmo i nostri doni in segno di amore filiale, Giuseppe mio fratello una musica dalle sublimi note dedicate al passo glorioso di Cristo ed io un dipinto sorridente del nostro Maestro. Il suo spirito si commosse fino alle lacrime, come un bambino, ed anche il Gesù del mio dipinto si commosse velandosi di lacrime.
Si, in quel momento ci sembrò di essere rapiti in cielo, in paradiso, tra gli angeli e al cospetto di Giovanni, in forma visibile e Gesù in presenza spirituale . Un privilegio dato a pochi, essere in compagnia dei due strumenti direttivi della volontà del Padre. Gesù e Giovanni in questo che è il tempo di tutti i tempi, la cui opera annuncia e prepara il tempo del Divino giudizio, il fermento del rinnovamento, il castigo per gli empi e la redenzione per i pacifici, i giusti e i puri di cuore.
Da quell’ incontro decisi solennemente di unirmi agli altri figli della loro tribù e, senza limiti e condizioni, testimoniare e lottare in difesa della luce, della Verità e del bene, in obbedienza a questi due Geni padronimici del nostro pianeta.
Ricordo sempre la frase di Eugenio che ci trasmise in quella circostanza e che non ho più dimenticato: “ Date generosamente senza nulla chiedere in cambio così come fa il Sole che ogni giorno sorge e dona gratuitamente il suo infinito potere d’ amore sui buoni e sui cattivi, sui giusti e sugli ingiusti.”
Sono stati inevitabili nel mio cammino, errori, a volte dubbi, cadute per la pesantezza della croce, momenti di sconforto e di desolazione, ma senza mai replicare al cielo e senza mai lasciare le mani dall’ aratro e Gesù, Giovanni e i loro angeli sempre pronti ad aiutarmi a rialzarmi e con una luce maggiore che si era maturata nel superare le prove.
Si, Padre mio, sono trascorsi 40 anni da quella straordinaria e traumatica chiamata, un battito di ciglia in confronto all’ eternità , ma io, indegno di così tanta grazia, con emozione e commozione, ti chiederò sempre e solamente di permettermi di perpetuare il il mio piccolissimo servizio alla tua infinita, eterna e santificante opera creativa di amore e di giustizia che incessantemente attui nell’ intero cosmo visibile ed invisibile.
Vito Vitulli

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